Ti svegli indolenzito e ti domandi se la colpa sia del materasso troppo soffice o, al contrario, di una tavola mascherata da letto? Tranquillo, non sei il solo. La scala di rigidità “H” che divide i modelli in H2 (medio) e H3 (rigido) sembra un messaggio segreto per iniziati, ma con qualche spiegazione diventa chiara come la luce del mattino.

Cos’è la scala H e perché confonde
Il codice nasce in Germania alla fine degli anni ’80, quando i produttori decisero di etichettare i materassi con un numero che correlasse peso del dormiente e resistenza alla compressione. H1 indica la morbidezza per bambini o persone molto leggere; H2 e H3 coprono il grosso del mercato adulto; H4 bussa alla porta dei pesi massimi.
La confusione arriva da due fattori. Primo, le aziende non usano un laboratorio unico: la tolleranza di rigidità varia. Secondo, il peso consigliato è una fascia, non un dogma. Un materasso H2, per esempio, viene spesso consigliato tra i 60 kg e gli 80 kg, ma c’è chi a 85 kg lo trova ancora adorabile. Ecco perché la sigla è un punto di partenza, non il verdetto finale.
H2: quel mezzo abbraccio che piace a tanti
Lo chiamano “medio” e, a prima vista, suona generico. In realtà l’H2 è un piccolo jolly. Le sue molle—o la sua schiuma, se parliamo di memory—sono tarate per flettersi in modo progressivo. Significa che quando ti distendi il bacino affonda quanto basta, ma la zona lombare non sprofonda.
Chi apprezza un H2?
- Persone fra 55 kg e 80 kg che dormono su fianco e schiena a rotazione.
- Coppie dal peso simile: nessuno prevale e la superficie resta bilanciata.
Un aneddoto arrivato dal banco vendita: una signora di 70 kg, ginnasta in gioventù, racconta che il suo H2 “cede come la sabbia umida, ma poi spinge verso l’alto”. È la descrizione perfetta della portanza media: morbido approccio, sostegno costante.
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H3: la fermezza che rassicura la schiena esigente
Appoggiarsi su un H3 è come sedersi su un divano di cuoio nuovo: all’inizio sembra rigido, poi il corpo trova il suo spazio senza inghiottimenti. Le molle (o la schiuma HR) reagiscono subito con energia, mantenendo la colonna quasi perfettamente dritta.
Per chi è ideale l’H3?
- Chi supera gli 85 kg: la struttura non collassa e la distribuzione di peso resta omogenea.
- Dormiglioni supini: posizione “soldato” che chiede sostegno continuo sotto la curva lombare.
- Persone con sciatica o mal di schiena cronico: la fermezza limita torsioni involontarie notturne.
Un pizzico di autobiografia: ho provato per una settimana un H3 in hotel di montagna. All’inizio l’ho definito “rigido come un tavolo da massaggio”. Dopo due notti, la mattina mi alzavo senza il solito dolorino tra le scapole. Piccolo promemoria: la fermezza può sorprendere in positivo dopo un breve adattamento.
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Peso, postura, abitudini: la tua formula personale
Se sei nel limbo tra 78 kg e 85 kg, potresti esitare. Allora usa tre domande da manuale:
- Dormo più spesso su fianco o supino? Sul fianco serve cedevolezza per spalla e anca—quindi H2.
- Quanto mi muovo? Se giri come un’orata sulla griglia, un H3 ridurrà l’effetto “trampolino” quando cambi posizione.
- Preferisco sentirmi avvolto o sostenuto? Sensazione soggettiva che vale più di mille schede tecniche.
Rispondere con onestà porterà la bilancia verso una delle due lettere.
Test in negozio: dieci minuti ben spesi
La scena classica: entri, il venditore ti invita a sdraiarti, tu resti rigido come un manichino e dopo quaranta secondi dici “ok”. Risultato? Torni a casa con il modello sbagliato. Il test va fatto con metodo:
- Sdraiati nella posizione preferita e respira finché le spalle non si rilassano.
- Infila la mano sotto la zona lombare. Se passa senza sfregare, è duro; se non passa, è molle; se sfiora leggermente, hai quasi centrato la portanza.
- Ruota lentamente di lato: la spalla deve affondare quanto l’anca, la colonna deve restare in linea.
Fermati almeno dieci minuti. Sì, il commesso aspetterà—fa parte del lavoro. Meglio un po’ di imbarazzo in showroom che mesi di torcicollo.
Quando cambiare idea e salire (o scendere) di categoria
Un materasso vive in media otto-dieci anni, ma tu non sei fermo nello stesso corpo. Aumenti o perdi peso, cambi sport, magari aspetti un bimbo. Questi eventi sono semafori che dicono: “Rivedi la rigidità”.
Ecco perché, se dopo una dieta di 15 kg in meno l’H3 sembra un trampolino da piscina, non c’è nulla di strano. Passare a un H2 ridarà al sonno quel pizzico di dolcezza che ora manca. Viceversa, un aumento di massa muscolare (o sedentaria) potrebbe chiedere il salto da H2 a H3 per evitare affossamenti.
Dubbi notturni
H2 fa sudare di più? No, la termoregolazione dipende da rivestimenti e schiume, non dalla rigidità.
H3 è dannoso se sono sottile? Non dannoso, ma scomodo: la tua spalla galleggerà invece di trovare spazio.
Si può girare un H3 e ottenere un lato H2? Solo nei modelli “dual core” con due anime diverse; altrimenti l’interno è uguale da ambo i versi.
Quanto tempo serve per adattarsi? Da tre giorni a due settimane. I muscoli devono memorizzare la nuova postura.
Una parentesi stagionale: estate rovente, inverno polare
Sembra bizzarro, ma la rigidità influenza la percezione di caldo e freddo. Un H3, essendo meno avvolgente, lascia più aria a contatto con la pelle; d’estate può sembrare fresco. Un H2 avvolge di più, trattiene microcalore e in inverno regala un tepore piacevole. Detto questo, il vero gioco lo fanno i tessuti: lino o bamboo per il caldo, lana merino per il freddo.
Manutenzione: diversa rigidità, stesse cure
Che tu scelga H2 o H3, il galateo del materasso non cambia:
- Ruotalo testa/piedi ogni tre mesi.
- Arieggia la stanza dieci minuti al giorno.
- Usa un coprimaterasso traspirante, lavabile a 60 °C.
Queste tre mosse semplici allungano la vita utile e mantengono costante la portanza.
Confronto rapido in numeri
| Aspetto | H2 (medio) | H3 (rigido) |
|---|---|---|
| Peso consigliato | 60 – 80 kg | 80 – 110 kg |
| Sostegno | Equilibrato, elastico | Fermezza elevata |
| Adatto a | Fianco + schiena | Schiena + pancia |
| Periodi di prova | Adattamento rapido | Può richiedere più giorni |
| Sensazione termica | Leggero calore invernale | Fresco d’estate |
Una sola tabella: promesso, niente ulteriori liste.
Conclusioni
Abbiamo smontato la sigla, pesato pro e contro, raccontato esperienze reali. Oggi sai che H2 è un abbraccio controllato, H3 un sostegno deciso. Sai anche che il tuo peso, la posizione di riposo e perfino la sudorazione notturna orientano la scelta più di qualsiasi grafico marketing.
Pronto a fare il collaudo definitivo? Visita un negozio specializzato, portati un piccolo cuscino da casa e stenditi almeno dieci minuti su entrambe le versioni. Lascia parlare la schiena: lei non mente mai. E quando, domani mattina, ti alzerai senza dolori, ricorderai questo piccolo investimento di tempo come il migliore affare della tua settimana.